Introduzione alla riforma dell’assistenza agli anziani
La riforma introdotta dalla legge delega n. 23 del 2023, con il decreto legislativo n. 29 del 2024, ha proposto novità nell’assistenza alle persone anziane. Tuttavia, permangono numerosi vuoti programmatici e molte domande senza risposta.
Chi deve sostenere i costi delle RSA?
Una delle questioni principali riguarda chi debba pagare per la permanenza di un anziano in RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali). Questa domanda è cruciale non solo per le famiglie coinvolte, ma anche per l’intero sistema di welfare.
Ripartizione dei costi secondo la normativa nazionale
La normativa nazionale sui LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prevede che i costi delle RSA a titolarità pubblica siano ripartiti come segue:
50% della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN);
50% a carico degli utenti o dei loro familiari.
Eccezioni per chi è privo di risorse
L’unica eccezione riguarda i casi in cui gli interessati o i loro parenti siano privi di risorse adeguate. In tali situazioni, i Comuni contribuiscono, parzialmente o totalmente, a sostenere la loro quota.
L’onere economico per gli anziani
Gli importi delle rette a carico degli anziani ammontano mediamente a 1.900 euro al mese. Questa somma risulta notevole, soprattutto se paragonata alla pensione di invalidità di un anziano disabile, che, nel cumulo massimo con l’indennità di accompagnamento, non supera i 900 euro al mese.
Copertura dei costi per anziani con Alzheimer
Per gli anziani affetti da Alzheimer, l’intero costo delle RSA dovrebbe essere coperto dal Servizio Sanitario Nazionale, eliminando così il contributo personale o dei familiari. Tuttavia, questa eccezione è stata il risultato di sentenze emesse a seguito di ricorsi presentati da parenti di anziani ospiti nelle strutture e da alcune piccole associazioni.
Disparità territoriali nell’assistenza
Questi provvedimenti valgono solo per casi specifici, creando differenze ingiuste a seconda dei diversi ambiti territoriali. La non autosufficienza in Italia non ha ancora un inquadramento normativo unico, risultando dalla somma di molteplici interventi con regole diverse.
La recente riforma e la definizione di assistenza agli anziani
La recente riforma del settore (legge 33/2023) ha cercato di considerare l’assistenza agli anziani nella sua unitarietà e specificità, producendo una definizione legislativa unitaria. Secondo l’OCSE, l’assistenza agli anziani non autosufficienti (long-term care) consiste in una varietà di servizi e interventi – di natura sociale e sanitaria – finalizzati ad alleviare il dolore e a gestire il peggioramento delle condizioni psicofisiche di persone invalide e dipendenti da altri, assistendole nello svolgimento delle attività quotidiane.
Necessità di un percorso di riforma uniforme
I costi della residenzialità evidenziano la necessità di rendere effettivo e uniforme il percorso della riforma per l’intero settore della non autosufficienza.