Dal 1° gennaio 2025 inizierà la sperimentazione del “Progetto di Vita”, uno degli elementi chiave della riforma della disabilità introdotta dal decreto legislativo n. 62 del 2024. Questo nuovo approccio rappresenta un cambiamento significativo nell’organizzazione dei servizi e delle opportunità per le persone con disabilità, mirando a promuovere un modello più personalizzato e inclusivo.
Le province coinvolte nella sperimentazione
Il percorso sperimentale partirà in nove province italiane, scelte per la loro rappresentatività e la presenza di reti territoriali già consolidate nel supporto alla disabilità. Le province coinvolte sono:
Brescia
Catanzaro
Firenze
Forlì-Cesena
Frosinone
Perugia
Salerno
Sassari
Trieste
Queste aree fungeranno da laboratorio per testare e affinare le nuove metodologie e i processi previsti dal decreto, con l’obiettivo di estendere il modello su scala nazionale nei prossimi anni.
Cosa prevede il Progetto di Vita
Il “Progetto di Vita” si basa su una visione olistica della persona con disabilità, mettendo al centro le sue esigenze, aspirazioni e potenzialità. Gli elementi principali del progetto includono:
Valutazione multidimensionale: ogni persona con disabilità sarà valutata attraverso un approccio che considera non solo le limitazioni, ma anche le risorse, le ambizioni e il contesto familiare e sociale.
Pianificazione personalizzata: il progetto di vita sarà definito in collaborazione con la persona interessata, i suoi familiari e una rete di professionisti multidisciplinari. L’obiettivo è costruire un percorso che integri aspetti educativi, lavorativi, sociali e sanitari.
Centralità del territorio: i servizi saranno organizzati e coordinati a livello locale, sfruttando le risorse già esistenti e favorendo la creazione di nuove opportunità attraverso la collaborazione tra enti pubblici, privati e del terzo settore.
Monitoraggio e revisione: il progetto sarà costantemente monitorato e, se necessario, aggiornato per rispondere alle mutevoli esigenze della persona.
Obiettivi della sperimentazione
La sperimentazione mira a raggiungere diversi obiettivi strategici, tra cui:
Testare l’efficacia del nuovo modello organizzativo e gestionale.
Identificare le migliori pratiche e le criticità da superare.
Garantire un miglioramento concreto della qualità della vita delle persone con disabilità.
Promuovere una maggiore inclusione sociale e lavorativa.
Coinvolgimento della comunità
Un elemento fondamentale del Progetto di Vita è il coinvolgimento attivo della comunità. La riforma punta infatti a sensibilizzare la società sull’importanza dell’inclusione e a creare un tessuto sociale in cui ogni persona possa sentirsi parte integrante. Per questo motivo, saranno avviate campagne di informazione e formazione rivolte sia agli operatori del settore che al pubblico generale.
Prossimi passi
Dopo la fase sperimentale, che avrà una durata di tre anni, il governo procederà a un’analisi dettagliata dei risultati. Sulla base di questi dati, il modello potrà essere ulteriormente perfezionato e successivamente implementato su tutto il territorio nazionale.
La sperimentazione del Progetto di Vita rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la disabilità non sia vista come un limite, ma come una delle molteplici dimensioni della condizione umana. Con questo nuovo approccio, si punta a garantire pari opportunità e una piena partecipazione alla vita sociale, economica e culturale di ogni cittadino.