L’assegno divorzile rappresenta una questione delicata per molte coppie che decidono di separarsi. Di recente, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che ha portato importanti novità in materia. É stato chiarito che non si può negare automaticamente l’assegno all’ex coniuge economicamente più debole se ha intrapreso una nuova relazione con relativa convivenza. Anche tenendo conto di questa situazione, l’assegno divorzile è comunque dovuto. In questo articolo, analizzeremo la sentenza della Corte di Cassazione ei suoi effetti sulla questione del contributo di mantenimento post-divorzio.
Assegno divorzile, la Corte di Cassazione si pronuncia: quali sono le novità in caso di nuova convivenza
Secondo la Corte di Cassazione, se l’ex coniuge economicamente più debole instaura una convivenza di fatto stabile e, contemporaneamente, non dispone dei mezzi economici adeguati per ragioni oggettive, conserva il diritto al riconoscimento dell’assegno di divorzio, che ha una funzione esclusivamente compensativa. Tuttavia, per ottenere tale assegno, il coniuge richiedente deve fornire la prova del suo contributo alla vita familiare.
Un caso preso in esame dai giudici è quello di un’ex moglie che fin dall’inizio ha rivendicato il suo diritto all’assegno divorzile sulla base del suo contributo personale alla vita familiare. A soli 23 anni, subito dopo il matrimonio, ha interrotto gli studi e ha rinunciato a lavorare occasionalmente nel negozio di famiglia. La ragazza ha messo da parte la propria vita personale per dedicarsi completamente alla cura dei tre figli avuti dal matrimonio. Questo caso è stato trattato nell‘Ordinanza 5510 del 22 febbraio 2023 della Corte di Cassazione.
Assegno di mantenimento in favore del coniuge: l’importanza della valutazione del contributo dei coniugi alla vita famigliare
La sentenza della Corte di Cassazione sull’assegno divorzile sottolinea l’importanza di valutare attentamente le circostanze specifiche di ogni caso di separazione e di assegnare un peso significativo al contributo fornito da ciascun coniuge alla vita familiare durante il matrimonio. La convivenza di fatto stabile può rappresentare un elemento determinante nel riconoscimento dell’assegno divorzile, soprattutto se l’ex coniuge più debole è privo di mezzi adeguati per ragioni oggettive.
Pertanto, sebbene una nuova convivenza dell’ex coniuge possa influenzare la decisione in materia di contributo di mantenimento post divorzio, la Corte di Cassazione ha sottolineato che ciò non dovrebbe portare automaticamente al rifiuto dell’assegno stesso. In ogni caso, è importante considerare le circostanze specifiche e l’apporto dato da ciascun coniuge alla vita familiare durante il matrimonio.